Guglielmo Ferrero nasce a Portici (Napoli) nel 1871 da una stimata famiglia piemontese. La fama a livello internazionale gli proviene dalla pubblicazione del saggio storico Grandezza e decadenza di Roma, tradotto in francese e in inglese, fama che lo porta, tra il 1924 e il 1929 a vedersi vicinissimo all’assegnazione del premio Nobel per la letteratura. Primo e per molto tempo unico sociologo italiano ad approfondire il concetto di legittimità del potere, Ferrero è anche un acuto osservatore della crisi di fine secolo, dell’Italia giolittiana e della Prima Guerra Mondiale, nonché uno dei più importanti esponenti dell’antifascismo culturale, ben prima del delitto Matteotti. Dal 1925 gli viene ritirato il passaporto e rimane confinato in una sua proprietà nei pressi di Firenze. Espatria poi a Ginevra, dove muore nel 1942.