Hervé Guibert nasce a Parigi nel 1955. È fotografo, giornalista, scrittore. Di eterea avvenenza – indomabile, negli occhi la dannazione dell’angelo –, ha il beau monde degli intellettuali parigini ai suoi piedi. Le importune attenzioni di Roland Barthes, la profonda affinità con Isabelle Adjani, l’amicizia con Michel Foucault, di cui rappresenta infine l’agonia della morte per AIDS nel presente romanzo. L’autofinzione, come forma eletta per raccontare la sua corsa contro il tempo, da malato, da infetto, portatore di HIV. Muore nel 1992, poche settimane dopo aver prestato le sue energie terminali al film Le Pudeur ou l’Impudeur, amaro testamento d’una giovinezza stroncata. Il suo corpo, diafano, riposa all’isola d’Elba, di fianco all’eremo di Santa Caterina.