Nasce a Parigi nel 1897. Nel 1924, dopo un primo avvicinamento al dadaismo, è tra i fondatori, insieme ad André Breton e Philippe Soupault, del movimento surrealista. Intellettuale poliedrico – poeta, scrittore, giornalista, nonché membro dell’Académie Goncourt – aderisce, nel 1927, al Partito comunista francese, al quale rimane fedele fino alla morte, assumendo posizioni critiche nei confronti dell’URSS e dello stalinismo. Durante la Seconda guerra mondiale scrive per la casa editrice clandestina Les Éditions de Minuit e aderisce alla resistenza contro l’occupazione tedesca, provocando così una frattura insanabile con l’amico Pierre Drieu La Rochelle. Nella sua produzione letteraria prosa e poesia si fondono in opere dal carattere alchemico, dal racconto fantastico Le paysan de Paris (1926), fino al ciclo di quattro romanzi a sfondo sociale – Il mondo reale (1934-1944) – in cui si ascrivono sia Aurélien (1944) che i volumi più politici come Les communistes (1949-51). Musa ispiratrice resterà sempre la moglie, Elsa Triolet, scrittrice di origine russa, prima donna a vincere il premio Goncourt. L’indomani della sua morte, il 16 giugno del 1970, Aragon deciderà di rivelare le proprie preferenze omosessuali. Morirà a Parigi il 24 dicembre 1982.