Il sogno di un visionario, secondo alcuni, la follia di un megalomane, per altri. Il Libro verde nel 2011 venne bruciato in ogni piazza libica da folle gaudenti, ma in pochi si sono interrogati su quanto è contenuto in questa guida alla rivoluzione, una sorta di vangelo della Jamahiriya libica. Pubblicato nel 1975, Gheddafi vi espone, in piena Guerra Fredda, la sua Terza via universale, un’alternativa al liberalismo occidentale e al socialismo sovietico. Ispirandosi al Libretto rosso di Mao Tse-tung, Gheddafi guarda al panarabismo di Nasser, all’organizzazione clanica delle tribù beduine, al corporativismo fascista e al liberalismo di John Locke. Con questa sintesi di oligarchia e anarchia, il Colonnello auspica una forma inclusiva di democrazia diretta che stupirà gli infaticabili difensori del primato democratico dell’Occidente.